Cerca nel blog

mercoledì 19 febbraio 2014

Libri: Il profumo delle foglie di limone.


I protagonisti di questo romanzo sono Sandra, una trentenne in crisi, incinta di un uomo che non è sicura di amare, senza un lavoro e in rotta con la famiglia, e Julian, un ottantenne sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen. Due generazioni differenti, due diversi punti di vista, due persone che non potrebbero essere più distanti tra loro.
A fare da sfondo alla narrazione uno dei capitoli più dolorosi della storia: il nazismo.
Il romanzo è ambientato in Spagna. E' settembre inoltrato ma l'aria è ancora mite e si sente un intenso profumo di limoni.
Julian, residente in Argentina, arriva nel paesino spagnolo dopo aver ricevuto una lettera del suo amico Salva, suo compagno a Mauthausen, il quale ha individuato proprio in quella zona due criminali nazisti.
Sandra invece si reca nella casa estiva della sorella per allontanarsi da tutto e tutti e un giorno, colta da un malore, viene soccorsa in spiaggia da due amabili vecchietti, Fredrik e Karin, coi quali stringe una bella amicizia.
Finchè proprio Julian non le svela chi sono in realtà quei due vecchi e la convince, dopo gli iniziali tentennamenti, ad aiutarlo.
Il romanzo tratta un tema delicato come quello dei campi di concentramento e delle ferite che i sopravvissuti si portano dentro con un linguaggio semplice e scorrevole.
A mio avviso ottima la scelta di accennare senza approfondire le atrocità subite nei campi di sterminio, perchè un solo accenno sottolinea, meglio di tante parole, la gravità di quanto accaduto.
Sandra rappresenta tutti noi, noi che conosciamo quel periodo storico solo attraverso i documentari e i libri di storia, ma che non possiamo neppure immaginare cosa abbiano provato quelle persone. Nel momento in cui Julian svela a Sandra chi sono Fred e Karin, il passato che tutti noi vediamo come qualcosa che non ci appartiene diventa presente, lo tocchiamo con mano ed è allora che ci domandiamo chi sono le persone accanto a noi, se possiamo davvero fidarci o se non è tutto oro ciò che luccica.
Julian invece deve fare i conti col suo passato e con le ferite che lo hanno profondamente segnato.
Inevitabile, nel momento in cui incontra i suoi ex aguzzini, il desiderio di vendicarsi, di farli spaventare a maggior ragione perchè loro non si sono pentiti, perchè pensano di non aver commesso alcun crimine.
Ma la vendetta lo porterebbe solo al loro stesso livello, a macchiare le sue stesse mani di sangue, divenendo così uguale a loro.
Il racconto a due voci rende la narrazione interessante e vien voglia di andare avanti per arrivare alla conclusione.
Sebbene la violenza e la paura siano temi dominanti, sono espressi in maniera sottile quindi non infastidiscono i lettori più sensibili.
Il finale del libro, nonostante mi piaccia per la morale che contiene, arriva in maniera frettolosa mentre poteva essere elaborato meglio.
E' invece per il messaggio che questo finale contiene che ritengo questo libro bello e ne consiglio la lettura ovvero la necessità di non dimenticare.
Oggi infatti tutti noi sappiamo poco del nazismo e abbiamo l'indifferenza tipica di chi non ha provato.
Pensiamo tutti che non potrà capitare più, addirittura facciamo difficoltà a credere che esistano persone capaci di simili atrocità.
Invece questo libro ci invita a non ignorare il passato, a prendere coscienza e a non dimenticare.
Solo in questo modo quegli orrori non si ripeteranno.
Il mio voto: 4 su 5.



Nessun commento:

Posta un commento